Al via la rete di AgriCULTURE Sociali 3.0:

la co-progettazione per le nuove povertà

Un progetto nato per mitigare gli effetti economici della pandemia, che ha creato nuova povertà e vulnerabilità nel Lodigiano, promuovendo il settore dell’Agricoltura Sociale. È questo il principale obiettivo di AgriCULTURE Sociali 3.0, che punta ad offrire agli individui fragili delle occasioni di formazione, di occupazione e di supporto. Ma col tempo avrà anche l’effetto positivo di rafforzare e far conoscere sul territorio la Rete di Agricoltura Sociale, che già esiste.

AgriCULTURE Sociali 3.0 è nato su impulso della Fondazione Comunitaria di Lodi, che attraverso la pubblicazione di un bando per la manifestazione di interesse sul tema dell’agricoltura sociale costruito in sinergia con l’Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi, ha sollecitato enti pubblici e privati del territorio a collaborare per la costruzione di un progetto che potesse rispondere ai bisogni delle nuove povertà facendo interagire la Rete di Agricoltura Sociale lodigiana e i servizi territoriali in un’ottica di sistema.

Il progetto si svilupperà nell’arco di due anni e prevede di promuovere diverse forme di intervento: dall’orientamento e formazione alla creazione di nuove professionalità, dal sostegno individuale fino alla conciliazione tra vita e lavoro. Sono previsti microeventi sul territorio ed eventi di comunità, che hanno l’obiettivo di spiegare che cos’è l’agricoltura sociale e di illustrare i suoi benefici sui fronti della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

A sostenere l’iniziativa sono Fondazione Cariplo, Intesa San Paolo e Fondazione Peppino Vismara che hanno varato un programma per attenuare gli effetti delle recenti crisi economiche e per realizzarlo hanno messo a disposizione risorse per complessivi 363mila euro (incrementabili fino a 543mila).