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Nel 2016 la Fondazione Cariplo compie 25 anni di attività e mette sul piatto un budget di 152 milioni per l’attività filantropica a sostegno dei progetti che gli enti presenteranno.

“All’inizio eravamo uno sportello erogatore, le domande si raccoglievano in banca, avevamo una posizione passiva”, racconta il presidente della Fondazione, Giuseppe Guzzetti, 82 anni e da 19 alle redini dell’ente. “In 25 anni siamo diventati una realtà che sceglie le priorità e innesta l’elemento dell’innovazione”, aggiunge, raccontando delle 30mila iniziative sostenute fino ad oggi e dei circa 2,8 miliardi di euro donati.

Per il 2016, oltre ai bandi, ci sono quattro programmi “ad ampio impatto” che interessano le periferie, il recupero delle aree interne, l’impresa sociale, fino alla Jobfactory della fondazione, una sorta di hub per l’occupazione giovanile, che nascerà a Milano in primavera e punta a creare 10mila posti di lavoro. Il budget è in linea con quello degli anni precedenti “nonostante le incertezze e il quadro di volatilità sui mercati”, spiega Sergio Urbani, che della Fondazione è segretario generale.

Dal 1991 a oggi, ogni anno – sottolinea Urbani – sono circa mille i progetti realizzati, con una media di 110 milioni di euro“. In tutto sono stati 1.835 i progetti per l’ambiente, per un totale di 145 milioni; quelli dedicati all’arte e alla cultura sono stati 11.212 progetti, per un totale di 948,4 milioni. Nell’ambito della ricerca scientifica, 1.764 progetti per un totale di 421 milioni: infine, nel sociale, sono stati realizzati 14.094 progetti per un totale di 955 milioni spesi.

A questi si aggiungono 778 progetti per 368 milioni che la Fondazione ha dato per la costituzione delle 15 fondazioni di comunità locali e a supporto della loro attività filantropica sul territorio.

“Stiamo facendo – dice Guzzetti – innovazione sociale, un concetto che va ben oltre il classico valore economico delle attività che svolgiamo o che sosteniamo. E’ stato così per l’housing sociale, è stato così per il welfare di comunità, per la cultura come volano economico e benessere per le persone, per la ricerca scientifica, per l’ambiente che noi contribuiamo a conservare e che è alla base del nostro benessere”.

Fonte: www.adnkronos.com