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La Fondazione Comunitaria ha intrapreso un percorso di cambiamento relativo alle modalità di intervento sul territorio ed ha scelto di farlo partendo dall’ambito scolastico.

Con l’intento di diventare parte attiva nella progettazione e nel sostegno ai progetti, ha riunito diversi Enti con esperienza sul tema della formazione giovanile, ascoltando le problematiche e le necessità prioritarie e favorendo la ricerca di obiettivi comuni.

Dopo alcuni incontri il gruppo ha elaborato un’idea condivisa in un’area di intervento ritenuta cruciale per il territorio e non coperta da misure stabili e strutturate.

È  nato così il progetto “Una Comunità contro la dispersione” che ha come obiettivo quello di sostenere i centri di formazione professionale e gli istituti professionali nel contrasto all’abbandono scolastico.

Questo si concretizza nell’attivazione delle DOTI DI COMUNITÀ, che consistono in interventi innovativi e sperimentali per minori in età adolescenziale a rischio dispersione, valorizzando così la formazione professionale. 

I beneficiari saranno 52 giovani, che verranno inseriti presso i CFP/IeFP e che senza l’intervento del progetto non potrebbero accedervi.

Si tratta di ragazzi che si accorgono di aver sbagliato nella scelta della scuola superiore e chiedono fuori tempo di spostarsi in una scuola professionale, non potendo così usufruire delle
doti regionali; oppure di ragazzi che per fragilità personali, familiari o sociali sono in ritardo nel percorso scolastico e, pur avendo 15 anni compiuti, sono ancora iscritti alla scuola media: per questi ultimi il Cpia propone di realizzare dei “percorsi ponte” che consentano al ragazzo di acquisire competenze professionalizzanti.

L’iniziativa, della durata biennale, è stata elaborata sulla base dall’esperienza accumulata con il progetto “Chance” e si fonda su una rete di attori coordinati dall’Ufficio di Piano ( per conto dell’Azienda Speciale Consortile del Lodigiano per i servizi alla Persona) in collaborazione con l’Ufficio Scolastico.

Gli enti facenti parte della rete sono : il Cpia di Lodi, che è capofila, il Cfp Calam, FP Canossa, il CFP Clerici, CFP Consortile, l’IeFP dell’IIS Volta e l’IeFP dell’IIS di Codogno.

Per questo progetto la Fondazione, grazie ai fondi extrabando messi a disposizione da Fondazione Capirlo, ha dato un contributo di 65.000€, mentre l’Ufficio di Piano (capofila: Azienda Speciale Consortile del Lodigiano per i servii alla Persona), ha partecipato con 28.000€ per un valore complessivo di 93.000€.

Ecco alcune fotografie degli incontri preventivi della rete, che si sono tenuti presso gli uffici della Fondazione: